Il cibo può essere tante cose. Possedere tanti significati. E, spesso, quello di sostegno alimentare è tra gli ultimi.
Il cibo è tradizione, è piacere. È un motivo per ritrovarsi con gli amici e un modo per ritrovarsi con se stessi.
È, semplicemente, la pura essenza dell’esistenza: non, come dicevamo, nel suo primordiale simbolismo di sostentamento, quanto in tutta la fase emozionale e sensoriale, capace di farci davvero sentire vivi.
Questo è quanto si è vissuto nella tradizionale serata dedicata ai bolliti che anche quest’anno è stata proposta dal ristorante Il Giardinetto di Vercelli.
L’evento si è aperto con l’assaggio di un vino della cantina Nervi – che ha accompagnato tutta la cena -, in un clima elegante e conviviale: un binomio, questo, che esprime esattamente quello che è il risultato quando lo chef e i suoi collaboratori impiegano professionalità e amore in quello che preparano per i commensali.
Un inizio capace di esprimere l’alto livello della qualità a cui concedersi, in una sala finemente studiata per accogliere gli ospiti e capace di raccontare tutto quello che è lo spirito del ristorante Il Giardinetto.
Si dice siano i dettagli a fare la differenza: e l’antipasto preparato era il contenitore perfetto di questo concetto. Un vero e proprio contenitore, il piccolo barattolo – che ricordava le conserve della nonna, in un mentale abbraccio con la parte più tenera dei nostri ricordi – al cui interno vi era una crema di taleggio, assemblata con tuorlo d’uovo. Un gioco di colori e di sapori in cui affondare la punta del cucchiaio per sollevare piccole dosi di gusto deciso. A condurre l’antipasto alle tavole dei presenti, una scia di tartufo che inebriava l’intera sala.
Nei calici, versato, un vino rosso e corposo: la giusta attesa per il protagonista della serata. In un piatto dal design moderno, viene poggiata la tradizione più pura: un contrasto in grado di unire la storia di un territorio al tempo che inevitabilmente viaggia e cambia ogni cosa.
È ora di servire le carni, in un impiattamento studiato affinché ai commensali si potesse offrire non solo una buona ricetta ma anche una vera e propria opera d’arte in cornice. Dalle più grassose alle più magre fino al sanguinaccio, insieme a un morbido purè di patate, i coltelli affondano quasi a scivolare tra i colori e le consistenze, le punte delle posate intinte nelle salse d’accompagnamento.
A rinfrescare il finale, offrendo ai palati la chiusura più dolce, del gelato: il suono dei cucchiaini che scava tra le ultime gocce sembra quasi dire che la cena è finita.
Il Giardinetto vi aspetta per il prossimo evento: siamo già all’opera per offrirvi il nostro meglio.
Vi lasciamo alle foto della serata.